Robot 1
Rivista di fantascienza diretta da Vittorio Curtoni
Esce il 25 di ogni mese.
Anno: I, aprile 1976
Numero: 1
Prezzo: L. 700
Pagine: 127
Hanno collaborato a questo numero: Giuseppe Caimmi e Piergiorgio Nicolazzini, Mario de Luigi, Patrice Duvic, Franco Fossati, Giuseppe Lippi, Eddy Masuzzi, Giovanni Mongini, Peter Weston.
In copertina: fotocolor dell’Agenzia Grazia Neri – Milano.
Sommario
Narrativa
Incubo a 64 caselle (The 64-Square Madhouse, trad. di Mario de Luigi), di Fritz Leiber
Una storia di lupi (His Own Kind, trad. di Mario de Luigi), di Thomas M. Disch
Stazione Alieni (Stranger Station, trad. di Eddy Masuzzi), di Damon Knight
L’uomo delle Cascate (By the Falls, trad. di Mario de Luigi), di Harry Harrison
Rubriche
Editoriale – Perché è nato ROBOT, di Vittorio Curtoni
Ritratto d’autore – Ritratto di Fritz Leiber, di Giuseppe Caimmi e Piergiorgio Nicolazzini
Panorama internazionale – Panorama internazionale, di Vittorio Curtoni
Intervista – Intervista con Harlan Ellison (trad. di Giuseppe Caimmi), di Patrice Duvic
Fumetti SF – Buck Rogers, il primo, di Franco Fossati
Temi classici della SF – In viaggio verso le stelle: il decollo (1a parte) (On the way to the stars: getting off the ground, trad. di Eddy Masuzzi), di Peter Weston
Opinioni – Fantascienza e letteratura popolare, di Giuseppe Lippi
Cinema – Monster movies (1), di Giovanni Mongini
Libri – Libri, di Giuseppe Caimmi, Franco Fossati, Eddy Masuzzi
Dall'editoriale di Vittorio Curtoni
È strano, a volte, il destino delle cose, specie in un lavoro come il mio. Da anni, da quando cioè ho iniziato ad occuparmi, in una forma o nell’altra, di fantascienza, sognavo di poter fare una rivista come questa che avete tra le mani. Nell’ottobre dello scorso anno ho cominciato a parlarne con l’editore, e dopo diverse discussioni chiarificatrici il progetto si è messo in moto. Verso dicembre/gennaio la struttura della rivista era completa, i collaboratori scelti, il materiale narrativo già acquistato: ci mancava solo il titolo della rivista. Abbiamo pensato per mesi, realmente, a questo benedetto titolo; sono saltate fuori alcune proposte da persone diverse, ma nessuna era soddisfacente. Si trattava di catturare un’immagine, un’idea, e tradurla in qualcosa d’immediatamente comprensibile: il che magari potrà sembrare facile a prima vista, ma non lo è affatto. Poi, una sera, passa in redazione Alberto Cesare Ambesi, nostro dotto collaboratore nel campo dell’esoterismo (scrive regolarmente su «GLI ARCANI» e «ESP»), e mi chiede come va la rivista di fantascienza. Gli rispondo che le cose sono perfettamente a posto ma non abbiamo ancora trovato il titolo. Stranamente, pochi minuti più tardi è lui a proporre ROBOT, e nei giorni seguenti rimastichiamo tutti l’idea, cominciamo a visualizzare la testata, ad immaginarla. Parliamo con un po’ di gente, abbiamo un colloquio col distributore; ed eccoci qui, col titolo proposto da Ambesi, al quale vanno i miei primi ringraziamenti. Non senza una punta d’ironia (per le cose, per il destino, chiamatelo come volete), visto che Ambesi si interessa assai poco di science-fiction e un trust di potenti cervelli fantascientifici come il nostro non è riuscito a cavare un ragno dal buco. Ad ogni modo, come si dice, tutto è bene quel che finisce bene. Abbiamo il titolo, abbiamo la rivista, e io sono molto felice di potervela oggi presentare nella sua forma definitiva, che in sostanza è quella che ho sempre immaginato…
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